Le intoccabili vibrazioni del theremin
Gli strumenti elettronici sono molto particolari: da quando sono in circolazione hanno completamente rivoluzionato la produzione musicale mondiale, portando alla nascita di generi musicali come la techno o l'acid jazz, che integra nel genere jazz elementi tipici del soul o del funky servendosi di strumenti elettronici.
Potrebbero sembrare delle invenzioni recenti, ma in realtà alcuni di loro hanno ormai un secolo di vita: uno dei primi strumenti elettronici fu il theremin, creato dal professor Léon Theremin esattamente cento anni fa, nel 1919. Il professor Theremin all'epoca dirigeva l'istituto fisico-tecnico di Pietrogrado; era un uomo con molti interessi, che lo portavano a cercare di applicare l'elettronica, che muoveva in quegli anni i suoi primi passi, a una grande varietà di oggetti: progettò e fece funzionare porte automatiche, sistemi per l'illuminazione, allarmi e sistemi di sicurezza, uno dei primi sistemi televisivi, e molto altro.
Il suo nome però ancora oggi è legato allo strumento musicale che porta il suo nome, il cui funzionamento sembra avere qualcosa di magico: il musicista che lo suona muove le mani vicino a delle antenne metalliche, senza toccarle, e lo strumento produce un suono che segue il movimento delle sue mani in aria.
La particolarità dello strumento affascinò anche Lenin, che appoggiò lo scienziato e sponsorizzò i viaggi che fece nelle diverse capitali europee per far conoscere lo strumento.
Ma come fa lo strumento a suonare senza il tocco del musicista?
Il suono è un'onda e nasce quando un oggetto viene fatto vibrare con una certa frequenza. Noi esseri umani riusciamo a percepire i suoni perché le vibrazioni dell'oggetto fanno vibrare l'aria che lo circonda; le onde sonore si trasmettono in questo modo fino al nostro timpano e in questo modo le vibrazioni arrivano al nostro cervello, che le interpreta come suono.
Negli strumenti elettronici, ciò che emette le vibrazioni è un altoparlante, un componente che trasforma impulsi elettromagnetici in vibrazioni dell'aria, e quindi in suoni.
Ciò che fa vibrare l'altoparlante interno al theremin sono le variazioni nell'intensità della corrente di un circuito che si trova al suo interno.
Nel theremin originale le variazioni sono dovute alla distanza dalle antenne delle mani dell'esecutore, che usa il suo corpo come mezzo per accumulare cariche, cioè per generare una differenza di potenziale; la differenza di potenziale varia a seconda della distanza che le sua mani hanno dalle antenne.
C
i sono però molti modi per creare un effetto analogo; uno di questi è utilizzare nel circuito a cui è collegato l'altoparlante una fotoresistenza, cioè una resistenza che varia il proprio valore a seconda della quantità e della frequenza di luce che la colpisce.
Insomma, siete pronti per far suonare il movimento delle vostre mani?
Potrebbero sembrare delle invenzioni recenti, ma in realtà alcuni di loro hanno ormai un secolo di vita: uno dei primi strumenti elettronici fu il theremin, creato dal professor Léon Theremin esattamente cento anni fa, nel 1919. Il professor Theremin all'epoca dirigeva l'istituto fisico-tecnico di Pietrogrado; era un uomo con molti interessi, che lo portavano a cercare di applicare l'elettronica, che muoveva in quegli anni i suoi primi passi, a una grande varietà di oggetti: progettò e fece funzionare porte automatiche, sistemi per l'illuminazione, allarmi e sistemi di sicurezza, uno dei primi sistemi televisivi, e molto altro.
Il suo nome però ancora oggi è legato allo strumento musicale che porta il suo nome, il cui funzionamento sembra avere qualcosa di magico: il musicista che lo suona muove le mani vicino a delle antenne metalliche, senza toccarle, e lo strumento produce un suono che segue il movimento delle sue mani in aria.
La particolarità dello strumento affascinò anche Lenin, che appoggiò lo scienziato e sponsorizzò i viaggi che fece nelle diverse capitali europee per far conoscere lo strumento.
Ma come fa lo strumento a suonare senza il tocco del musicista?
Il suono è un'onda e nasce quando un oggetto viene fatto vibrare con una certa frequenza. Noi esseri umani riusciamo a percepire i suoni perché le vibrazioni dell'oggetto fanno vibrare l'aria che lo circonda; le onde sonore si trasmettono in questo modo fino al nostro timpano e in questo modo le vibrazioni arrivano al nostro cervello, che le interpreta come suono.
Negli strumenti elettronici, ciò che emette le vibrazioni è un altoparlante, un componente che trasforma impulsi elettromagnetici in vibrazioni dell'aria, e quindi in suoni.
Ciò che fa vibrare l'altoparlante interno al theremin sono le variazioni nell'intensità della corrente di un circuito che si trova al suo interno.
Nel theremin originale le variazioni sono dovute alla distanza dalle antenne delle mani dell'esecutore, che usa il suo corpo come mezzo per accumulare cariche, cioè per generare una differenza di potenziale; la differenza di potenziale varia a seconda della distanza che le sua mani hanno dalle antenne.
C
i sono però molti modi per creare un effetto analogo; uno di questi è utilizzare nel circuito a cui è collegato l'altoparlante una fotoresistenza, cioè una resistenza che varia il proprio valore a seconda della quantità e della frequenza di luce che la colpisce.
Insomma, siete pronti per far suonare il movimento delle vostre mani?
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