Nascere da un'increspatura: storia affascinante delle nostre galassie

È difficile dire "all'inizio", visto che prima il tempo non esisteva; è complicato anche definire un luogo, dal momento che anche lo spazio non esisteva.
Quello che sappiamo, o almeno l'ipotesi più probabile, è che ci fosse una grandissima quantità di materia, più o meno tutta quella che possiamo vedere oggi nell'Universo attorno a noi, concentrata in uno spazio più piccolo di quello occupato da un atomo.

In una frazione di secondo questa materia ha cominciato ad espandersi in tutte le direzioni, a occupare un volume sempre maggiore; questa espansione di materia ha generato lo spazio, che prima non esisteva.

La materia ha continuato a spostarsi a velocità diverse; più si trova lontano dal luogo in cui era concentrata inizialmente, più va veloce.

Nella materia in espansione c'erano delle piccole differenze; dei piccolissimi grumi, quasi impercettibili, che però c'erano. Sono stati proprio questi piccoli grumi a dare origine alle nostre galassie; attorno ad essi infatti ha cominciato ad addensarsi la massa in espansione, e più la massa di questi grumi aumentava più questi attiravano altra massa vicino a sé, per effetto dell'attrazione gravitazionale.

Il risultato è stato uno spazio enorme, grande quanto il nostro Universo, che continua ad espandersi; ancora oggi non sappiamo se questa espansione è destinata a durare nel tempo, se si fermerà o se addirittura invertirà il proprio andamento, facendo schiacciare il nostro Universo in uno spazio potenzialmente sempre più piccolo.

Le nostre galassie sono nate dalle "increspature" di questo processo; dalle disomogeneità, dai piccoli grumi che si sono formati in questa turbinosa e prodigiosa espansione.

Stephen Hawking, il famoso cosmologo morto lo scorso anno, ha trovato delle parole molto incisive per esprimere questo concetto. Ha detto, nel corso di una famosa trasmissione andata in onda su Discovery Channel che ha ricevuto diversi premi:

"So next time someone complains that you have made a mistake, tell him that may be a good thing. Because without imperfection, neither you nor I would exist."

(La prossima volta che qualcuno si lamenta perché hai fatto un errore, ditegli che potreste aver fatto una cosa bella. Senza imperfezioni, infatti, né io né tu potremmo esistere).

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